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Francavilla, villette anziché fabbricati rurali: tutto dissequestrato, non c’è più interesse e “sfuma” il Riesame

 

Dopo il dissequestro, seguito all’annullamento con rinvio da parte della Cassazione ad altra sezione del Riesame, oggi quest’ultimo giudice ha preso atto del cessato interesse avanzato dagli avvocati che difendono gli interessi degli indagati nell’ambito della maxi-operazione di polizia giudiziaria denominata “Villa Franca” e condotta lo scorso anno dalla polizia locale di Francavilla Fontana.

Secondo l’accusa, circa 200 tra proprietari e tecnici avrebbero edificato o consentito l’edificazione di abitazioni di villeggiatura anziché fabbricati rurali nelle campagne della Città degli Imperiali. Lo scorso anno, sono stati circa 100 gli immobili cui gli agenti apposero i sigilli, sottraendoli alla disponibilità dei proprietari stessi. Alcuni di questi ultimi si sono però rivolti ai rispettivi legali di fiducia e, alla fine, hanno avuto ragione prima dalla Cassazione, poi dal gip Giuseppe Licci che, dopo il rinvio ad altra sezione del Riesame e prima dell’odierna udienza, aveva già dichiarato cessate le esigenze che avevano, in un primo momento, condotto all’applicazione della misura.

Se nel frattempo l’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, va avanti, oggi i legali che avevano creduto nella strada della Suprema Corte, hanno incassato un altro riconoscimento o, meglio, hanno ratificato ciò che già sapevano circa un mese fa.
Questi dunque i nomi degli avvocati che, almeno per il momento, possono cantare vittoria: Antonio Andrisano, che assiste la maggior parte dei 65 ricorrenti, di Roberto Palmisano, Carlo Tatarano, Giancarlo Camassa, Gabriele Di Noi, Michele Fino, Vito Epifani, Gianpiero Ignazi, Federica Bilanzuoli e Fabio Di Bello.

 

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