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Sparatoria a Francavilla: fermato un 50enne. Si nascondeva su un terrazzo

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Svolta nelle indagini sulla misteriosa sparatoria avvenuta la sera dello scorso 8 luglio in via Calabria, a Francavilla Fontana. I carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto Michele D’Amuri, 50 anni, del posto. Il provvedimento è stato emesso dal sostituto procuratore della Repubblica di Brindisi Savina Toscani che ha concordato con i gravi indizi di colpevolezza raccolti dai carabinieri del Norm coordinati dal tenente Roberto Rampino, in collaborazione con i colleghi della locale stazione al comando del maresciallo Pietro Muzzonigro.

D'AMURI MICHELE NATO FRANCAVILLA FONTANA 09.04.1965 IVI RESIDENTED’Amuri è ritenuto responsabile di “porto illegale di arma in luogo pubblico e tentato omicidio aggravato da futili motivi”. Accuse pesanti, pesantissime, ma supportate dalla ricostruzione dei fatti messi in fila dagli investigatori dell’Arma. Secondo quanto scoperto dai carabinieri quella sera D’Amuri giunse in via Calabria, già armato di pistola, mentre era in corso una violenta lite tra il figlio e un altro ragazzo, suo vicino di casa. Quest’ultimo, vedendo arrivare il 50enne alla guida della sua auto, si è dato immediatamente alla fuga, cercando di sottrarsi alla furia del genitore del rivale. Ma D’Amuri, non pago d’averlo già intimorito, lo avrebbe inseguito esplodendo due colpi di pistola non a scopo intimidatorio ma, secondo quanto ipotizzato dalla Procura, per ucciderlo.

Mancato il bersaglio D’Amuri ha cercato a quel punto di far perdere le proprie tracce, lasciando però poco distante da via Calabria la propria auto. Quando i carabinieri hanno trovato la vettura sul posto dell’agguato hanno intuito che questa poteva appartenere all’autore della sparatoria. Intuizione poi rivelatasi azzeccata. Si è così aperta la caccia all’uomo, che consapevole d’avere le forze dell’ordine alle calcagna, si è reso irreperibile per ben 10 giorni. Fino a quando, nel corso della notte, i carabinieri diretti dal tenente Rampino sono riusciti a individuarlo, nascosto sul tetto di un’abitazione. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, D’Amuri è stato trasferito presso il carcere di Brindisi.

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