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Oria, l’idea dei 5 stelle: “Pagare le tasse comunali con ore di lavoro per la città”

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Lo chiamano “baratto amministrativo”. Il baratto, come noto, è quella pratica che vede due soggetti scambiarsi beni, senza passaggio di denaro. Io do qualcosa a te, tu dai qualcosa a me. Se al termine “bene” sostituiamo la parola “servizio”, il gioco è fatto. Normalmente i cittadini ricevono servizi dal proprio Comune, dando in cambio denaro sottoforma di tasse e imposte. E se un cittadino non dispone della possibilità economica di pagare tasse e imposte? I 5 stelle di Oria propongono la loro soluzione: pagare i servizi, con ore di lavoro. Ovviamente a favore della collettività.

Raffale Pesce
Raffale Pesce

L’idea è contenuta in una lettera inviata dall’ex candidato sindaco grillino Raffaele Pesce al primo cittadino di Oria Cosimo Ferretti. Secondo Pesce è possibile trovare un punto di incontro fra le esigenze dei cittadini maggiormente colpiti dalla crisi economica, e quelle di un Comune disseminato di piccole criticità e problemi, ma povero di mezzi per affrontarli con rapidità ed efficacia. L’assist è offerto dall’articolo 24 della legge 164 del 2014 (la “Sblocca Italia”.

“I comuni – si legge nel testo della norma – possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade, ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano”.

“In relazione alla tipologia dei predetti interventi – osserva Pesce – i Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. In sostanza chi non può pagare imposte e tasse comunali, potrà offrire al Comune il corrispettivo in ore da lavoro da utilizzare per i casi previsti dalla legge”. Un baratto, appunto. Non resta che attendere la risposta dell’amministrazione.

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