È tornato in carcere dopo il rigetto del ricorso in Cassazione, l’avvocato Fortunato Calò, oritano oggi 51enne, che nel primo pomeriggio 30 marzo 2017 sparò 15 colpi di pistola (ad uso sportivo) contro un suo cliente – Arnaldo Carluccio di Torre Santa Susanna, 45 anni – e lo uccise proprio nel suo studio legale in via Latiano, alla periferia di Oria. L’ex legale, condannato in via definitiva a dieci anni e cinque mesi di reclusione per omicidio volontario, si trovava sottoposto alla detenzione domiciliare ma è stato ora trasferito nel carcere di Sollicciano in provincia di Firenze. L’uccisione, confessata da Calò, scaturì da una serie di tensioni tra lui e Carluccio, tensioni legate all’andamento di una causa civile (assicurativa) per la quale – stando a quanto raccontato dall’omicida – Carluccio avrebbe preteso un anticipo di migliaia di euro prim’ancora del buon esito della controversia. Calò disse alle forze dell’ordine di essere stato minacciato in più occasioni sia in prima persona che in riferimento ai suoi affetti più cari, qualora non avesse consegnato la somma. Il fatto di sangue destò molto scalpore nella comunità oritana, dove Calò è molto conosciuto, e anche fuori dai confini comunali. Ora, dopo poco più di quattro anni, la sentenza è definitiva.
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