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Concessione a privati villa comunale Oria, Anac: lacune nel bando, i conti non tornano

di Eliseo Zanzarelli

Quel bando si sarebbe potuto fare meglio e sarebbe meglio se lo si modificasse. Parola dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), interpellata nei mesi scorsi dal consigliere comunale di Oria Tommaso Carone.

Il bando in questione è quello relativo alla concessione a privati della villa comunale, che in futuro si vorrebbe si occupassero di custodia, vigilanza, pulizia, manutenzione, gestione dei campi sportivi, del punto ristoro e della relativa area di pertinenza.

Secondo il consigliere Carone, ex di maggioranza, da una parte il periodo di durata della concessione (12 anni, inizialmente 15) sarebbe immotivatamente troppo ampio; dall’altra, le pretese dell’Amministrazione potrebbero essere troppo esose.

Dopo la richiesta di chiarimenti da parte di Anac, il Comune quei chiarimenti li ha dati a fine gennaio 2022.

In sostanza, a giustificazione della durata è stato specificato come essa sia stata computata in base alla stima dei costi e degli introiti dell’ipotetico concessionario.

L’analisi economico-finanziaria dell’ente si è soffermata su alcuni elementi quali:

  • capitale che il concessionario dovrebbe investire, stimato in 422.480,04 euro (35.206,67 euro per 12 anni);
  • ricavi derivanti dalla gestione economica annuale, stimati in 63mila euro per la gestione dei campi sportivi, in 54.600 euro per l’attività di somministrazione ordinaria, in 72mila euro per l’attività di somministrazione straordinaria, in 15mila euro per gli eventi.

Partendo da queste ipotesi, il risultato annuale di esercizio per il concessionario – sempre secondo il Comune – potrebbe essere di 34.716,83 euro e una durata inferiore della concessione avrebbe potuto rendere meno remunerativa e quindi appetibile la concessione.

Il dirigente Anac Filippo Romano, estensore della nota indirizzata al Comune, ricorda come debba esistere una correlazione tra la durata della concessione, il recupero degli investimenti e la remunerazione del capitale investito dal concessionario.

Per il funzionario Anac, sembra esserci una giustificazione a sostegno della durata ultra-quinquennale della concessione, considerati gli sforzi economici posti nel tempo in capo al concessionario.

Il valore della concessione, però, è stato indicato in 60mila euro tenendo conto solo del canone annuo che il concessionario dovrebbe corrispondere al Comune e dunque la durata di 12 anni risulta sproporzionata. Quel valore non sarebbe, infatti, indicativo né del valore complessivo della concessione (comprensivo del fatturato e degli altri elementi accessori) né della sua durata.

Il problema principale – sempre secondo Anac – è un altro: nonostante esista una valutazione a monte sul valore totale della concessione, essa non è stata messa nero su bianco nel bando di gara. Insomma, bisognava indicare non solo il canone annuo richiesto dal Comune, ma anche il potenziale fatturato del concessionario nel corso della durata del contratto (12 anni).

Si legge nella nota: “Conformemente al dettato normativo, l’amministrazione avrebbe dovuto dare contezza nei documenti di gara delle stime effettuate, non soltanto in un’ottica di trasparenza ma anche al fine di garantire ai potenziali partecipanti alla procedura la possibilità di formulare la propria offerta nella più completa conoscenza dei dati economici del servizio”.

Tradotto: ok le giustificazioni addotte dal Comune a sostegno della durata della concessione (considerati gli sforzi richiesti al concessionario) ma nei documenti manca il valore reale della concessione. Il valore indicato, in estrema sostanza, non è rappresentativo né del valore totale (canone + fatturato stimato) né della durata della concessione, non garantendo agli interessati una situazione di certezza, seppure approssimativa, per la formulazione delle offerte.

Quindi, il bando sarebbe stato fatto male e sarebbe da rifare o quantomeno da integrare, con conseguente riapertura dei termini.

Il tempo stringe e anche a Oria tra poco più di un anno i cittadini saranno chiamati a votare per il rinnovo dei loro rappresentanti politici comunali.

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