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Ragazzo di colore scacciato dal parcheggio del supermercato tra l’indignazione dei clienti: “E’ sempre stato educato e non ha mai preteso nulla”

di Eliseo Zanzarelli

In realtà, per molti dei clienti ha sempre rappresentato una risorsa di quelle vere, utili e laboriose. Con gentilezza e senza alcuna pretesa ha aiutato in quattro anni centinaia e centinaia di persone, perlopiù anziani e donne, a procurarsi un carrello e a trasportare la spesa fino all’auto. In cambio, se hanno voluto, gli hanno lasciato qualche spicciolo: il resto della spesa “intelligente”, come recita il celebre claim pubblicitario. Da parte sua, nessuna pretesa e anzi sorrisi.

Oggi, intorno a mezzogiorno, quel ragazzo di colore ormai noto a tutti è stato scacciato dal parcheggio dell’Eurospin di Oria, in via Manduria, da un nugolo di vigilantes – ingaggiati dalla catena del discount – che l’hanno letteralmente accompagnato fuori dal cancello d’ingresso perché dentro non era più gradito. Ha avuto paura ed è stato costretto a inforcare la sua bicicletta prima del previsto, inseguito dalle guardie giurate e in lacrime. Non ha reagito perché il suo è un animo gentile, a differenza di quello di altri. E pensare che qualche tempo fa, riuscì persino a sventare una rapina…

La scena è stata osservata da diversi utenti del noto esercizio, alcuni dei quali hanno anche protestato perché quel giovane uomo giunto qui dall’Africa è simpatico e benvoluto da tutti. O da quasi tutti. Cos’è che faceva di preciso? E’ presto detto e tutti lo sanno, forze dell’ordine comprese. Si arrivava all’Eurospin, ci si scambiava un rapido saluto e ti dava un carrello, poi non disdegnava una mancia all’uscita. Un po’ come si fa in chiesa quando passa il cestino delle offerte: se vuoi, l’offerta la dai; se non vuoi, quello col cestino si allontana senza dirti alcunché. E, infatti, come racconta pressoché chiunque, quel ragazzo giunto a Oria da lontano, non ha mai estorto qualcosa.

Col suo garbo degno della migliore educazione, che molti “bianchi” non hanno ricevuto perché forse non è stata loro impartita, viveva – e si spera possa continuare a farlo – di oboli assolutamente volontari, perché magari a chi fa la spesa un euro non cambia la vita e invece a lui sì. Se non potesse mai più chiedere quei pochi centesimi, cosa deve fare? Rubare, rapinare, commettere altri reati? Come sostiene anche qualche rappresentante delle Istituzioni – quelle con la “I” maiuscola – la legge resta sempre la legge, ma a volte va abbinata al senso di umanità. E quale umanità c’è se si scaccia dal suo posto di lavoro un povero cristo?

L’impresa è libera di adottare certe politiche e d’ingaggiare chi le pare per eseguirle, sia chiaro, perché quello è un parcheggio privato e ciascuno di noi è libero di comandare in casa propria. Al tempo stesso, però, quello è pur sempre un luogo frequentato quotidianamente da una marea di gente. Quelli che c’erano stamattina, quelli che hanno assistito alla scena e che l’hanno denunciata sono convinti: o torna quel ragazzo o noi qui non ci mettiamo più piede. Mai come in questo caso sarebbe opportuno porsi una mano sul cuore e l’altra sulla coscienza. Quella sul portafogli, sempre che vogliano, se la mettono i clienti. Questi ultimi accolti da un sorriso e da un “grazie” di quel simpatico e indefesso ragazzo di colore anche quando non hanno donato nulla di nulla. Non a caso, più di qualcuno ha gridato: “Vergogna!”.

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