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Più compost di origine naturale e meno chimica in agricoltura: rese e prodotti migliori, meno rischi per ambiente e salute. Se n’è parlato a Oria

Più compost e meno chimica per concimare. Di un’agricoltura maggiormente sostenibile si è parlato ieri pomeriggio a Masseria Sant’Angeli (Oria) di proprietà della famiglia Zaccaria, alla presenza dei responsabili dell’impresa Heracle, che gestisce un impianto di compostaggio a Erchie, di docenti dell’Università del Salento, agronomi locali, agricoltori e addetti ai lavori in genere.

C’è stata anche una prova pratica di spandimento in campo, cui sono seguite le spiegazioni da parte dei relatori – i professori Gianni Zorzi, Laura Rustioni e Massimiliano Cardinale – e le domande dei presenti. Al centro di tutto, quella cura e sfruttamento dei terreni in modo biologico, così da non impattare sull’ambiente e non nuocere alla salute umana e faunistica grazie a un fertilizzante a Km 0.

Il compost, infatti, deriva dal trattamento della frazione umida dei rifiuti (differenziata urbana, deiezioni zootecniche, materiali vegetali, residui colturali) ed è persino più conveniente rispetto ai concimi chimici o a concimi organici alternativi.



Heracle non punta soltanto a immettere sul mercato il proprio prodotto in un’ottica prettamente commerciale, ma punta dimostrarne la bontà con testimonianze rese da professionalità di spicco del settore – atenei, esperti nazionali, associazioni di categoria, organi di controllo accreditati – che in maniera scientifica ne misurano le risposte produttive, valutando e declinando i risultati finali.

I fertilizzanti derivati da compost, di cui si è discusso, agiscono positivamente sui cambiamenti climatici riducendo l’accumulo di gas ad effetto serra CO2. Il compost è in sostanza il primo anello di un’agricoltura sostenibile e di un’economia circolare che si rigenera da sola perpetuando il ciclo naturale.

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