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Comunità per minori senza contributi pubblici da mesi e in protesta: denunciato dirigente, avviato procedimento di sospensione dell’autorizzazione

Nei giorni scorsi, una comunità educativa per minori non accompagnati di Francavilla Fontana ha querelato un dirigente comunale per non aver pagato fatture da circa 30mila euro. Dopo la querela, alla comunità è stato comunicato l’avvio di un procedimento per la sospensione dell’autorizzazione a esercitare.

Nei pressi degli uffici dei Servizi sociali, intanto, l’altro ieri è comparso uno striscione di protesta: “Minori senza sostentamento economico da mesi… Dove sono i soldi del Ministero?”. Dalla comunità lamentano, infatti, l’ingiustificata mancata erogazione di fondi che non sono a carico del Comune ma dello Stato:

“Oltretutto – sostengono – i minori non sono a carico dei Servizi sociali, sebbene il dirigente abbia destinato due assistenti sociali, che da noi non si sono mai viste, per occuparsene”.

“Questa nuova iniziativa del dirigente – dichiara la coordinatrice della comunità – ha tanto il sapore di una ritorsione dopo la denuncia a suo carico presentata con un unico scopo: poter garantire il sostentamento ai minori nostri ospiti dopo mesi e mesi di fatture inevase che hanno avuto come conseguenza, per noi, importanti difficoltà finanziarie. Perciò ci auguriamo che l’amministrazione comunale possa interessarsi al caso approfondendolo e avendo come bussola la preminente tutela dei minori”.

Nella denuncia-querela presentata ai carabinieri, la coordinatrice della comunità ha ipotizzato la configurabilità a carico del dirigente del reato di omissione d’atti d’ufficio, consistiti nell’omesso saldo di fatture per circa 30mila euro a partire dallo scorso mese di novembre. Inoltre, prim’ancora dell’avvio del procedimento per la sospensione dell’autorizzazione, il dirigente avrebbe annunciato un’intensificazione dei controlli a carico della stessa comunità: finora 17, d’ora in poi uno al mese.

La comunità ospita minori, anche stranieri, che vivono al suo interno senza genitori o parenti. Ha a disposizione educatori che li seguono e si occupa della loro sussistenza, organizzando attività e pensando, per l’appunto, alla loro educazione. Da sette mesi a questa parte, il dirigente avrebbe risposto alle pec contenenti le fatture con messaggi di “fattura rifiutata”. Le richieste di pagamento si riferiscono a servizi resi agli ospiti della comunità, servizi che – è sempre specificato in denuncia – godono di contributi pubblici erogati dagli enti locali dopo aver ricevuto da strutture governative i fondi stanziati dal Ministero dell’Interno. Difficoltosi si sarebbero rivelati anche i tentativi d’incontrare il responsabile dell’ufficio, che in un’occasione si sarebbe limitato a dire che nelle fatture era inserito un minore che non avrebbe dovuto essere calcolato perché avrebbe dovuto essere già trasferito.

La comunità, comunque sia, si ritiene pregiudicata nell’esercizio del proprio scopo sociale e versa in difficoltà finanziare. La coordinatrice sostiene di aver dovuto dare fondo a risorse personali – ormai non più sufficienti – per garantire parte dei servizi e per pagare gli stipendi suo e del personale. Ha anche chiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo, cui lo stesso dirigente si è opposto. La decisione di formalizzare denuncia-querela è maturata in un simile contesto, con le ipotesi – assolutamente di parte – che il dipendente comunale sia venuto meno ai suoi doveri d’ufficio e stia in qualche modo perseguitando la comunità, la quale si sente lesa da simili condotte. I fatti messi a verbale dai carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana andranno comunque vagliati e accertati dalle forze dell’ordine e dalla Procura e per il momento si fondano solo sulla versione fornita dalla denunciante.

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